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Custodire i Ricordi di un Tempo: Un Viaggio di Emozioni Profonde

Amici cari, vi invito a tornare con me a quei ricordi che, pur non potendo mai tornare davvero, vivono ancora nel nostro cuore come istanti preziosi e indimenticabili. Sono quei momenti unici che ci hanno fatto sorridere, che ci hanno donato la forza di credere, che ci hanno accompagnato e reso ciò che siamo oggi. Ogni risata, ogni abbraccio, ogni sguardo condiviso è come un gioiello nel tempo, conservato nella nostra memoria, sempre vivido, come se fosse successo ieri.

C’è una magia speciale in questi ricordi: anche se il tempo continua a scorrere in avanti, essi restano lì, intatti e brillanti, pronti a riemergere quando abbiamo bisogno di conforto o di un po’ di dolcezza. In quei momenti difficili, quando la vita sembra più pesante, è bello rifugiarsi nel passato, rivivere quegli attimi felici e lasciarsi riscaldare dal calore che ci trasmettono.

Forse tutti noi desideriamo, almeno una volta, di poter rivivere certi istanti, di rivedere quei volti cari e riscoprire quei luoghi pieni di significato. Anche se sappiamo che non potremo riportare indietro il tempo, possiamo comunque custodire questi frammenti di vita nel nostro cuore, perché continuino a ispirarci e a darci speranza.

Torniamo, allora, con il pensiero a quei giorni passati, agli istanti che ci hanno donato pace e serenità. Lasciamoci trasportare dai sentimenti di quegli anni e ricordiamoci che, anche se non possiamo rivivere davvero quei momenti, possiamo sempre trovarne la bellezza e la forza dentro di noi. Siamo il risultato di quelle esperienze e quei ricordi vivranno per sempre, finché continueremo a portarli con noi.

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Eccome se me lo ricordo!

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Mia nonna
non profumava di fiori,
non sapeva di pollini, di bacche,
non ricordava nemmeno
l’odore più timido dell’orchidea,
il suo collo non ha mai conosciuto
la vaniglia,
l’ambra,
chanel.

Mia nonna era una che se dicevi
– la conosci l’acqua di rosa?
lei ti diceva
– ma che è st’acqua de rosa mo’?
Lei conosceva la rosa,
quella vera, quella viva,
petalo e spina,
l’acqua di rosa no, diceva,
l’acqua di rosa ce la do io alla rosa,
diceva nonna.

Mia nonna profumava di ragù
la domenica,
ore e ore di sugo a fiamma lenta,
manovre di polso,
occhiali appannati,
diceva che uomo e sugo vengono buoni
se non gli si spegne mai il fuoco.

La domenica,
dove Dio ha riposato,
lei è entrata in servizio,
si è messa il grembiule
e ha servito il paradiso…

Mia nonna profumava di ragù.
Mi faceva assaggiare la pasta
e mi diceva
– tiè, assaggia tu, com’è?

Mi ha educato così alla vita:
pasta cruda, al dente, cotta e passata.
Dalla linea di una tagliatella
ho imparato
il cerchio della vita.

Mia nonna profumava di ragù.

Oggi è domenica,
a fiamma lenta,
la sento qui…

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