Progettata da Frank Spring con il contributo di Carlo Felice Bianchi Anderloni della Carrozzeria Touring e introdotta il 14 gennaio 1954, l’Italia era basata sulla piattaforma Hudson Jet e sull’equipaggiamento da corsa, ma con una carrozzeria e interni unici.

Questa vettura apparve per la prima volta con il nome “Super Jet” e presentava numerosi miglioramenti tra cui la carrozzeria in alluminio, il parabrezza avvolgente (che ricorda la Corvette del 1953), porte che tagliano 14 pollici (356 mm) nel tetto (chiamate anche porte degli aerei) per una più facile entrata e uscita. l’Italia era 9 pollici (229 mm) più bassa del Jet e aveva un passo di 100 pollici (2.540 mm). Il prototipo presentava anche ruote a raggi cromate Borrani e la trasmissione a tre velocità montata sul piantone includeva un’unità overdrive.

L’Italia era dotata di radio (non ancora equipaggiamento standard nemmeno sulle Cadillac), e anche la ventilazione a flusso continuo, solitamente accreditata come un’innovazione della General Motors, che si alimentava attraverso uno sfiato sul cofano (diventata appena usuale nelle auto americane degli anni ’50). L’auto era alimentata dal “Twin H” di Hudson da 202 cu in (3,3 L) con testa a L 6 cilindri in linea, con compressione più elevata (8:1) e doppi carburatori downdraft a un barile (singolo choke), che producevano 114 CV (85 kW; 116 CV) e tutti erano dotati di cambio manuale a 3 velocità con leva del cambio montata sul piantone. Le auto erano dotate di freni a tamburo anteriori e posteriori. Il bagagliaio era accessibile solo dall’interno dell’auto come parte di una grande piattaforma per i bagagli dietro i sedili con cinghie per trattenere il carico e vani portaoggetti con serratura su entrambi i lati della piattaforma.

La Hudson Italia ottenne riconoscimenti internazionali, ma furono prodotti solo 25 di questi eleganti modelli, oltre al singolo prototipo. Qui sotto una serie di bellissime foto della Hudson Italia.