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Le finestre del vino italiane del XVII secolo, utilizzate durante la peste, sono di nuovo aperte a causa della pandemia di coronavirus – TS

thanh sy68 September 1, 2024

Piccole finestre da vino, o buchette del vino come sono conosciute in italiano, furono usate a Firenze durante la peste italiana in modo che i palazzi potessero svendere il vino in eccedenza senza toccare le classi inferiori. Centinaia di anni dopo, fiorentini innovativi hanno riaperto le finestre del vino per distribuire di tutto, dal caffè ai cocktail, in modo rispettoso del COVID.

Secondo l’ Associazione delle Finestre del Vino di Firenze , durante la peste italiana del 1629-1631, i produttori di vino che vendevano il proprio vino attraverso le piccole finestre dei loro palazzi fiorentini, compresero il problema del contagio. Passavano la fiasca di vino attraverso la finestra al cliente ma non ricevevano il pagamento direttamente nelle loro mani. Invece, hanno passato un pallet di metallo al cliente, che vi ha posizionato sopra le monete, e poi il venditore le ha disinfettate con aceto prima di ritirarle.

Queste finestre da vino sono uniche a Firenze e in Toscana e un tempo erano una parte normale della vita quotidiana qui. Annesse ad antichi palazzi e famiglie nobili, le finestre del vino possono essere avvistate in giro per Firenze, molte delle quali risalgono al periodo medievale. Solo all’interno delle mura del centro storico di Firenze si possono trovare oltre 150 vetrine e molte altre in tutta la regione. La mappa completa è disponibile sul sito delle Buchette del Vino .

Nel corso del tempo, man mano che la domanda diminuiva, le finestre furono bordate. Sono spesso trascurati dai turisti e anche da alcuni locali mentre svolgono i loro affari. Ma oggi, mentre l’Italia è alle prese con una nuova pandemia e nuovi timori di contagio, alcune attività commerciali fiorentine hanno riaperto le finestre per servire cibo e bevande in modo socialmente distanziato.